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| Rocchi: "Totti provocatore" "Augurare la B non è uno sfottò"
Ma quale goliardata? Tommaso Rocchi non ci sta e torna all'attacco di Totti e del suo pollice verso alla fine del derby. "E' stata una provocazione - chiarisce il capitano della Lazio -. Ci tengo a precisare alcuni aspetti, che ritengo fondamentali. E voglio, anche a nome dei miei compagni, rispondere a Totti. Non siamo d'accordo con quello che sta dicendo da due giorni. Gli sfottò ci possono stare, ma augurarci la retrocessione in serie B no".
L'affondo di Rocchi, che scrive sulle pagine del Corriere dello Sport, non si ferma qui: "Mostrare il pollice verso non lo riteniamo uno sfottò da derby - continua -. E' molto peggio. E' stata una provocazione. Solo così si può definire".
E ancora: "Dice che stava festeggiando con i suoi tifosi, ma non può essere solo così. Era sul campo, è il capitano della Roma e dovrebbe rispettare i suoi avversari. Gli sfottò ci stanno prima, durante e dopo la partita. C'è chi vince, c'è chi perde, ognuno si gode la sua vittorie. Ci vorrebbe più rispetto per gli avversari. Mi sembra che Totti sia andato oltre. E mi sembra anche che il giudice sportivo Tosel, multandolo, non l'abbia vista come dice lui. Ha creato tensioni sul campo, ci sono state reazioni e incidenti fuori dallo stadio. In campo deve essere derby ma finisce al novantesimo. E' la seconda volta che eccede. Già dopo la partita d'andata, aveva fatto lo stesso gesto di scherno. E sapeva, perché glielo avevamo spiegato sul campo, che tutta la squadra della Lazio non aveva gradito. Si è ripetuto. Ripeto: credo ci abbia voluto provocare".
"Ci sono altre cose da chiarire - conclude Rocchi -. Nessuno di noi, sotto la maglia della Lazio, aveva una t-shirt con la scritta "scudetto game over". E' una falsità. E' vero, invece, che i tifosi ci avevano portato la sua foto con il pollice verso del derby d'andata. Ci volevano dare la carica. Questo credo faccia parte della preparazione del derby". E riferendosi ancora al n. 10 giallorosso, l'attaccante biancoceleste sottolinea: "Nessuno di noi l'ha provocato oppure offeso. Un conto è come lo prepari un derby e le motivazioni che cerchi per riscattarti, un altro come lo festeggi. E mi ha fatto male leggere le sue frasi 'che volete laziali?'. Da giocatori della Lazio, lasciando gli sfottò ai tifosi, vorremmo che il capitano della Roma ci rispettasse".
21 aprile 2010
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