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| Mancini, rivolta City "Ci stressa troppo"
LONDRA - Una rivolta nello spogliatoio del Manchester City minaccia il futuro di Roberto Mancini in Inghilterra. I giocatori della squadra che l'allenatore italiano ha preso in mano poco più di due mesi fa protestano per gli allenamenti troppo duri, in orari troppo scomodi, imposti da Mancini, che ha cambiato radicalmente formula rispetto ai metodi del suo predecessore Mark Hughes. Secondo il Mail on Sunday, che riporta stamane il crescente stato di tensione fra il tecnico e la squadra, Mancini potrà conservare il posto soltanto se riuscirà a qualificare il City per la Champions League, realizzando l'obiettivo del quarto posto in campionato.
Ufficialmente, la direzione della società gli conferma piena fiducia e sottolinea che Mancini ha un contratto a lungo termine per tre anni e mezzo, ossia per completare la stagione in corso, in cui è subentrato a Hughes a metà campionato, e per altri tre campionati. Ma fonti bene informate sostengono che il contratto contiene una clausola per una via d'uscita ravvicinata, da utilizzare questa estate se appunto Mancini falirà nell'obiettivo fissato dagli sceicchi di Abu Dhabi, i miliardari che sono i nuovi proprietari del City: qualificarsi quest'anno per la Champions, per poi rinforzare ulteriormente la squadra in estate e puntare a vincere un titolo, nazionale o internazionale, già l'anno prossimo.
L'arrivo di Mancini ha già spinto un giocatore, il brasiliano Robinho, a lasciare il City: ma Robinho rendeva al di sotto delle aspettative anche prima dell'arrivo dell'italiano sulla panchina della eterna seconda squadra di Manchester. La settinana scorsa è venuto alla luce un diverbio tra l'allenatore e Craig Bellamy, uno dei giocatori che protestarono con la dirigenza della società quando fu annunciato il licenziamento di Hughes. Quest'ultimo, pur scontentando la società, che non lo giudicava capace di conquistare il quarto posto, era molto popolare trai giocatori. Hughes aveva scelto una formula di un allenamento al giorno, piuttosto leggero dal punto di vusta fisico. Mancini ha rivoluzionato tutto, introducendo allenamento più lunghi, talvolta due volte al giorno, con un'enfasi sullo sforzo fisico: molta corsa ed esercizi per rafforzare il rendimento, nella convinzione che ciò fosse necessario per evitare le debolezze della difesa costate molti punti a Hughes.
Ma i giocatori, scrive il Mail, ora ritengono che l'allenatore italiano "non capisca lo stress fisico" posto su di loro dalla Premier League: cioè non comprenda che, in un campionato così duro, bisogna dare un po' più di respiro ai giocatori durante gli allenamenti. Un altro segnale di scontento sarebbe ...Read the whole post...
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