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Posted on 1/5/2010, 12:07 by: DivinPinturicchio

Mancini striglia Tevez
"O cambia o va via"

MANCHESTER - Le storie tese fra Carlitos Tevez e Roberto Mancini non sembrano prossime ad una conclusione. Dopo le critiche dell'argentino ai sistemi di allenamento del tecnico italiano è arrivata la risposta del manager del Manchester City. "Se un grande giocatore non è felice di stare qui è meglio che vada altrove. Non penso sia il caso di Tevez ma vale per tutti i giocatori".

SERVE FELICITA' - L'ex allenatore interista analizza il momento dei Citizens: "E' importante essere felici quando si lavora per una squadra, sia da calciatore che da tecnico. Non esserlo diventa un male per il singolo, per il collettivo e per la società. Non so se Carlos è infelice, so soltanto che ora ci aspettano tre partite importanti e tutti dovranno riuscire a dare il massimo scendendo in campo".

COLLOQUIO PRIVATO - Il rapporto con Tevez sembra comunque irrecuperabile. "Ha ancora quattro anni di contratto: se non è felice qui può cambiare squadra. Ci siamo allenati due volte al giorno soltanto quattro volte in cinque mesi: in una di queste lui non ha preso parte all'allenamento, in altre due era in Argentina. Si migliora lavorando sempre, non facendolo due giorni si e uno no. Ho parlato con lui ma quello che ci siamo detti rimane fra di noi".

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Becks

Posted on 13/3/2010, 11:16 by: DivinPinturicchio

Beckham contro Glazer la sciarpa dei ribelli

LONDRA - Una sciarpa vale più di mille parole. Quella colorata di giallo e verde, che David Beckam si messo intorno al collo, con un gesto apparentemente casuale, prima di uscire dal campo dell'Old Trafford dopo la sconfitta subita dal Milan nella gara di ritorno degli ottavi di Champions League, è diventata un'immagine iconica: la foto ha fatto il giro del mondo, dalle pagine del Boston Herald a quelle del Times of India. Giallo e verde sono i colori originali, storici, del Manchester United, prima che le maglie rosse bordate di nero diventassero, in era più recente, il vestito dei Red Devils.

Ma ora è diventato il colore della protesta contro Malcom Glazer, il miliardario americano che cinque anni fa ha acquistato lo United, facendo un debito di 700 milioni di sterline per finanziare la sua mossa. La rivolta contro il proprietario, partita dai tifosi preoccupati per il futuro del club, è recentemente approdata nella City di Londra, dove un gruppo di misteriosi investitori stanno raccogliendo fondi per comprare la società. Nei giorni scorsi è girata voce che sir Alex Ferguson, da ventitre anni allenatore dei Diavoli Rossi, ritenuto da molti il vero capo se non il vero padrone della squadra, dà il suo appoggio all'operazione e sarebbe perfino disposti a metterci dei soldi - che certo non gli mancano - di tasca sua. Il fatto che adesso il calciatore più famoso della terra, Beckham, indossi la sciarpa della ribellione, viene interpretato dai media inglesi come il segnale che la protesta è ormai inarrestabile e Glazer sarà costretto, prima o poi, a vendere.

Per il momento, l'americano risponde a muso duro. "Il club non è in vendita, a nessuna condizione", ha fatto sapere la settimana passata attraverso un portavoce. La preoccupazione deve tuttavia cominciare a serpeggiare trai dirigenti dello United, come indicano le contromisure che sono state annunciate stamane. I giocatori hanno ricevuto un divieto ad anche solo menzionare la protesta anti-Glazer in interviste e conferenze stampa. La Mutv, la tivù del Manchester United, ha ricevuto una proibizione analoga. Un casuale riferimento fatto da Ferguson all'iniziativa degli investitori della City, in risposta alla domanda di un giornalista, è stato censurato e tolto dal montaggio di una conferenza stampa. Uno spettatore che, durante un talk-show della Mutv, aveva indossato una sciarpa giallo-verde, è stato espulso dal programma. Uno steward che, dopo avere confiscato un cartello anti-Glazer durante una partita, lo ha restituito al legittimo proprietario al termine dell'incontro, è stato licen...

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Tags:: Beckham,; debt,; fans,; Glazer,; Manchester,; polemiche

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Owen

Posted on 5/3/2010, 19:21 by: DivinPinturicchio

Inghilterra, stagione finita per Owen

Stagione finita per Michael Owen. L’attaccante del Manchester United, vittima di un infortunio durante la finale di Carling Cup di domenica scorsa contro l’Aston Villa, ha riportato una lesione ai flessori e sarà operato lunedì prossimo. Il 30enne attaccante dei "Red Devils" dice definitivamente addio al sogno di partecipare ai Mondiali di Sudafrica con l’Inghilterra.

«È un duro colpo per Michael, l’infortunio è più serio del previsto e lunedì mattina sarà operato», ha spiegato oggi sir Alex Ferguson, tecnico del Manchester. «È un colpo terribile per il ragazzo e anche per noi. Non ha mai saltato un allenamento durante tutta la stagione. Penso che il campo pesante di Wembley abbia giocato un ruolo, ma è stato anche sfortunato», ha concluso Ferguson.

I Mondiali perdono anche il portoghese Josè Bosingwa. Il terzino del Chelsea, avversario dell’Inter in Champions, ha riportato anche lui un nuovo infortunio al ginocchio. Come per l’attaccante inglese del Manchester United pure per Bosingwa stagione finita e addio Sudafrica.

Il nazionale portoghese, fuori da metà ottobre, si è nuovamente infortunato in allenamento e dovrà tornare sotto i ferri dopo l’operazione di novembre. Acquistato nell’estate 2008, in questa stagione Bosingwa ha totalizzato solo otto presenze in Premier League.

Nel frattempo problemi fisici anche per Ricardo Carvalho, rientrato dagli impegni con la nazionale con un fastidio agli adduttori. In dubbio la sua presenza nei quarti di finale di Coppa d’Inghilterra, domenica allo Stamford Bridge contro lo Stoke.

Tags:: Capello,; Convocazioni,; injury,; manchester,; Mondiali,; Owen,; Sudafrica 2010

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Juventus

Posted on 3/3/2010, 10:30 by: DivinPinturicchio

Alla Juve lo scudetto del fatturato
La Signora ricava più di Inter e Milan

Secondo l'ultimo studio "Football Money League" pubblicato da Deloitte, giunto alla sua 13.ma edizione e basato sulle informazioni finanziarie della stagione 2008/2009, il Real Madrid rimane la squadra che, con 400 milioni di euro di fatturato, ricava di più in tutto il mondo per il quinto anno consecutivo. In Italia è la Juventus a guidare la classifica: bianconeri all'ottavo posto davanti a Inter e Milan che chiudono la top ten, 12.ma la Roma.

Per il club di Florentino Perez anche un altro primato: infatti e' la societa' che ha generato il piu' alto livello di fatturato in assoluto in un unico anno tra tutti gli sport.

Nel resto della classifica, il Barcellona ha superato il Manchester United e raggiunto la seconda posizione, con i campioni inglesi scivolati al terzo posto nella classifica che elenca le 20 maggiori squadre di calcio sulla base dei ricavi. Complessivamente, il fatturato delle prime venti squadre è aumentato nell'ultima stagione fino a toccare i 3,9 miliardi di euro, grazie a una buona resistenza, durante la crisi economica, soprattutto da parte dei club primi in classifica.

Anche se questa crescita ha proseguito il suo percorso a un tasso inferiore rispetto agli anni passati, la maggior parte delle squadre in classifica ha visto comunque crescere il proprio fatturato. Al secondo posto (366 milioni di euro) della classifica Deloitte c'e' il Barcellona che, con la vittoria del campionato nazionale e della Champions League, vanta la miglior crescita in assoluto rispetto a ogni altra squadra in classifica (57 milioni di euro). La Spagna dunque domina i primi due posti in classifica. Il Manchester United (327 milioni) e' sceso invece dal secondo al terzo posto e, come le altre squadre inglesi, ha sofferto le conseguenze del continuo deprezzamento della sterlina nei confronti dell'euro. Infatti, se i tassi di cambio fossero rimasti quelli di giugno 2007, oggi il Manchester sarebbe al primo posto in classifica. Al quarto posto il Bayern Monaco (290) che precede l'Arsenal (263), rientrata fra le prime cinque squadre in classifica dopo un anno di assenza, scalando una posizione e sorpassando la rivale londinese Chelsea (242), con un incremento dei ricavi del 7% fino a toccare quota 263 milioni di euro. Liverpool, Tottenham Hotspur, Manchester City e Newcastle United completano la lista delle sette grandi squadre inglesi presenti quest'anno in classifica. I "Reds" sono settimi con 217 milioni e precedono la Juventus che guadagna tre posizioni in classifica con 203,2 milioni, precedendo Inter e Milan (con lo stesso fatturato, 196,5 milioni), 11esimo l'Amburgo (1...

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Tags:: fatturato,; Inter,; Juventus,; Manchester,; Milan,; ricavi

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Man Utd

Posted on 1/3/2010, 10:29 by: DivinPinturicchio

E' sempre Rooney
Coppa allo United

Il Manchester United vince per la seconda volta consecutiva (quarta nella storia) la coppa di Lega (Carling Cup) battendo in rimonta nella finale di Wembley l'Aston Villa 2-1. Match subito in salita per la squadra di Ferguson, sotto dopo 5' per un rigore causato da Vidic (fallo da ultimo uomo su Agbonlahor ma niente espulsione) e trasformato da Milner. Il pari arriva al 13' grazie a Michael Owen, che al 42' lascia il campo per un problema muscolare. Al suo posto entra Rooney, tenuto inizialmente in panchina. Il bomber è decisivo nella ripresa: suo al 74' il gol (28° centro stagionale) che decide la sfida e regala a Ferguson il 26° trofeo alla guida dello United.

Tags:: Carling Cup,; Manchester,; premier,; Rooney

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Chelsea-Mancheseter

Posted on 27/2/2010, 18:55 by: DivinPinturicchio

occhio indiscreto: Chelsea-Manchester City

Tags:: Bridge,; Capello,; Chelsea,; Manchester,; Mancini,; Terry

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bridge

Posted on 27/2/2010, 16:57 by: DivinPinturicchio

Piccola rivincita Bridge
Crolla il Chelsea col Man City
A Londra Mancini batte Ancelotti 4-2

Grande vittoria del Manchester City di Mancini sul campo del Chelsea di Ancelotti. Chelsea in vantaggio con Lampard sul finire del primo tempo, pareggiata subito da Tevez bravo ad approfittare della giornata no di Terry e Hilario. Ospiti che nella ripresa allungano sfruttando il contropiede passando con Bellamy (2) e ancora con Tevez su rigore. Lampard al 90' fissa il punteggio sul 2-4. Bridge nega il saluto a Terry prima del calcio d'inizio.

LA PARTITA
Crolla il Chelsea di Ancelotti e lo fa nel derby della panchina contro il suo amico Roberto Mancini con i Blues sconfitti sia sul campo che in panchina. Il tecnico dei Citizens è stato bravo a leggere la partita impostandola in un modo che è risultato essere quello vincente fatto di attesa e ripartenze veloci con Bellamy e Tevez. Il primo tempo, giocato a ritmi sin troppo blandi, non ha regalato troppe emozioni, gossip escluso. Le note vicissitudini amorose di Terry e Bridge hanno comunque in qualche modo condizionato la gara. I due giocatori in questione sono apparsi frastornati, assenti. Visto il diverso peso nell'economia delle rispettive squadre dei due, ovvio che il Chelsea ne abbia risentito parecchio.

I Blues non hanno perso per questo motivo, chiaramente, ma la prima rete di Tevez è dimostrazione lampante di quanto JT non stia attraversando un periodo di forma dei migliori. La facilità con la quale l'argentino supera il capitano del Chelsea è disarmante, il resto lo fa il buon, si fa per dire, Hilario che ancora arrugginito dai tanti mesi in panchina non riesce a respingere un pallone che gli passa a due centimetri dalle mani. Il vantaggio di Lampard di qualche minuto prima viene vanificato e il morale delle due squadre all'intervallo è diametralmente opposto. Abbattuto quello dei londinesi, alle stelle quello degli ospiti.

Nella ripresa la nave di Ancelotti va a picco sotto i colpi di Bellamy e ancora di Tevez. I Blues tracciano la rotta, provano a seguirla con diligenza ma le insidie sul percorso risultano essere insuperabili. Le scorie della partita di Champions con l'Inter si fanno sentire oltremodo e i Citizens, anch'essi impegnati in settimana, dimostrano una condizione fisica eccellente e insostenibile per Terry & Co., che infatti crollano. E' Craig Bellamy a dare il primo colpo allo scafo londinese con un contropiede magistrale concluso con...

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Tags:: Bridge,; Chelsea,; gossip,; Manchester,; Terry,; Vanessa Perroncel

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Mancini

Posted on 21/2/2010, 17:48 by: DivinPinturicchio

Mancini, rivolta City
"Ci stressa troppo"

LONDRA - Una rivolta nello spogliatoio del Manchester City minaccia il futuro di Roberto Mancini in Inghilterra. I giocatori della squadra che l'allenatore italiano ha preso in mano poco più di due mesi fa protestano per gli allenamenti troppo duri, in orari troppo scomodi, imposti da Mancini, che ha cambiato radicalmente formula rispetto ai metodi del suo predecessore Mark Hughes. Secondo il Mail on Sunday, che riporta stamane il crescente stato di tensione fra il tecnico e la squadra, Mancini potrà conservare il posto soltanto se riuscirà a qualificare il City per la Champions League, realizzando l'obiettivo del quarto posto in campionato.

Ufficialmente, la direzione della società gli conferma piena fiducia e sottolinea che Mancini ha un contratto a lungo termine per tre anni e mezzo, ossia per completare la stagione in corso, in cui è subentrato a Hughes a metà campionato, e per altri tre campionati. Ma fonti bene informate sostengono che il contratto contiene una clausola per una via d'uscita ravvicinata, da utilizzare questa estate se appunto Mancini falirà nell'obiettivo fissato dagli sceicchi di Abu Dhabi, i miliardari che sono i nuovi proprietari del City: qualificarsi quest'anno per la Champions, per poi rinforzare ulteriormente la squadra in estate e puntare a vincere un titolo, nazionale o internazionale, già l'anno prossimo.

L'arrivo di Mancini ha già spinto un giocatore, il brasiliano Robinho, a lasciare il City: ma Robinho rendeva al di sotto delle aspettative anche prima dell'arrivo dell'italiano sulla panchina della eterna seconda squadra di Manchester. La settinana scorsa è venuto alla luce un diverbio tra l'allenatore e Craig Bellamy, uno dei giocatori che protestarono con la dirigenza della società quando fu annunciato il licenziamento di Hughes. Quest'ultimo, pur scontentando la società, che non lo giudicava capace di conquistare il quarto posto, era molto popolare trai giocatori. Hughes aveva scelto una formula di un allenamento al giorno, piuttosto leggero dal punto di vusta fisico. Mancini ha rivoluzionato tutto, introducendo allenamento più lunghi, talvolta due volte al giorno, con un'enfasi sullo sforzo fisico: molta corsa ed esercizi per rafforzare il rendimento, nella convinzione che ciò fosse necessario per evitare le debolezze della difesa costate molti punti a Hughes.

Ma i giocatori, scrive il Mail, ora ritengono che l'allenatore italiano "non capisca lo stress fisico" posto su di loro dalla Premier League: cioè non comprenda che, in un campionato così duro, bisogna dare un po' più di respiro ai giocatori durante gli allenamenti. Un altro segnale di scontento sarebbe ...

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Old Trafford

Posted on 20/2/2010, 20:58 by: DivinPinturicchio

Il "Teatro dei sogni"
compie 100 anni

ROMA - Bobby Charlton, George Best, Dennis Law, Eric Cantona, David Beckham, Ryan Giggs, Cristiano Ronaldo, Wayne Rooney. Campioni che transitano nella storia del Manchester, attori di un palcoscenico inimitabile che compie 100 anni. Diciannove del mese di febbraio 1910: Manchester United-Liverpool 3-4, è la prima partita che si gioca nell'Old Trafford, esattamente 100 anni fa. Una storia straordinaria, affascinante e tormentata anche da tragedie come i bombardamenti nella seconda guerra Mondiale o il disastro aereo della squadra dei ragazzini terribili di sir Matt Bugsby nel 1958 a Monaco di Baviera. Una storia sempre in crescendo, attualmente seguita passo dopo passo da Sir Alex Ferguson, manager (padre padrone) del club dal 1986. Il progetto per il futuro è una ulteriore ristrutturazione (l'ultima nel 2006), con investimenti per 100 milioni di sterline: l'idea è portare la capienza a 95.000 posti per ristabilire quella supremazia - di capienza e di storia -, che nel Regno Unito attualmente è interrotta dal nuovo Wembley.

IL TEATRO DEI SOGNI - Bobby Charlton è stato colui che ha chiamato l'Old Trafford il 'Teatro dei sogni'. Una definizione che probabilmente sarebbe piaciuta al sindaco della città, John Henry Davies, che nel 1909 decise che gli stadi North Road e Bank Street, dove giocava il Newton Heath (vecchio nome dei red devils) non erano adatti per una squadra che aveva vinto First Division ed FA Cup. Davies donò dei fondi e scelse personalmente il terreno per la costruzione del nuovo stadio in zona Bridgewater Canal. Il progetto iniziale fu affidato all'architetto scozzese Archibald Leitch, che aveva disegnato anche altri stadi: prevedeva 100.000 spettatori, per un costo iniziale totale di 60.000 sterline. L'attento Davies si occupò anche che l'impianto sorgesse nei pressi della stazione ferroviaria, Trafford Park.

IL RECORD DEI WOLVES - Inizia il sogno, non solo per i 'red devils', ma anche per le squadre che hanno la fortuna di giocarci. Il record di spettatori paradossalmente non appartiene allo United, stabilito nel 1939, in occasione della semifinale di FA Cup tra Wolverhampton e Grimsby Town: 76.962 spettatori, avvicinato ma non superato dalla gara di campionato tra Manchester United e Blackburn del 31 marzo 2007 (76.098 presenze).

GIORNI DIFFICILI - Non solo calcio all'Old Trafford. A parte, in epoca recente, i concerti di Genesis, Bruce Springsteen, Rod Stewart, durante la prima guerra mondiale, il teatro fu aperto ai soldati americani che vi giocavano a baseball, ed anche in altre circostanze ci fu il 'prestitò ai ben più anglosassoni cricket e rugby. La vera profanazione però avvenne nel corso de...

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Tags:: eventi,; Manchester,; Old Trafford

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Bellamy

Posted on 19/2/2010, 12:14 by: DivinPinturicchio

Mancini caccia Bellow
"Torna tra tre mesi"

LONDRA - Il "Mancio" infuriato. In quel di Manchester non si respira una bella aria sul campo d'allenamento del City, soprattutto quando a dialogare sono il tecnico Roberto Mancini e l'attaccante Craig Bellamy. Questa volta l'italiano non c'ha più visto e ha cacciato il suo giocatore. "Vattene e non tornare prima di tre mesi". Al centro del diverbio, l'atteggiamento dell'attaccante. Secondo il tabloid The Sun Mancini ha congedato il gallese perchè si sarebbe rifiutato di svolgere oggi una sessione di allenamento con un membro dello staff tecnico.

Il manager ex Inter è esploso, non ha più retto la "faccia tosta" di Bellamy. "Perché crei sempre problemi? - avrebbe detto Mancini -.Perché non fai quello che ti viene detto? Perché metti sempre in discussione ogni cosa in allenamento e in partita?" A Bellamy, intenzionato a privilegiare gli interessi della società, nemmeno il tempo di una replica, Mancini l'ha cacciato. "Voglio che te ne vada ora. E non tornare per 3 mesi".

A dicembre, Bellamy era stato uno dei giocatori più delusi dall'esonero del manager Mark Hughes.

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