|
| Zimbabwe, Corea del Nord respinta "Allenarsi qui sarebbe un insulto" La nazionale coreana deve fare i conti con il passato
Gli indesiderati dovrebbero arrivare in Zimbabwe il 25 maggio, ma nessuno li vuole. La Corea del Nord ha un altro problema diplomatico, il passato: la nazionale ha scelto come base pre mondiale Bulawayo, città nella provincia di Matabeleland al confine con il Sudafrica, un posto dove Corea del Nord è sinonimo di massacro.
È successo 27 anni fa e i calciatori che si preparano alla Coppa del mondo forse neanche lo sanno, però non conta, non per la gente del posto: «Basta la loro faccia a farci ricordare quel che è successo». Parlano dell’operazione Gukurahundi: nella lingua locale era una missione lampo, in quella globale è stato un genocidio, pulizia etica ordinata dall’attuale presidente, Robert Mugabe, che negli Anni Ottanta era primo ministro e combatteva contro frange dell’opposizione decise a prendere il potere. Ha messo su la quinta brigata, l’ha spedita dagli alleati, in Corea del Nord, per un addestramento che ha prodotto 20 mila cadaveri, tutti civili. Mugabe ha siglato la pace nel 1987, ha preso il capo dei ribelli come vice e sciolto la milizia. Il rancore è rimasto dove era e oggi esce fuori in forma di protesta. Molti partiti si oppongono, gruppi organizzati e attivisti annunciano manifestazioni e insulti: «Non sono i benvenuti, non li lasceremo lì ad allenarsi tranquilli perché portano brutti ricordi».
Portano anche soldi e in realtà hanno solo risposto a un’offerta. Lo Zimbabwe ha cercato di sfruttare i Mondiali per far girare il turismo ormai fermo da anni proprio a causa delle costanti tensioni politiche. Si sono proposti come «ritiro ideale per tutte le squadre qualificate». Anche il Brasile ha fatto un giro nella provincia di Matebeleland e ha opzionato un paio di centri sportivi poi ha scelto Johannesburg. Lo Zimbabwe ha atteso altre adesioni e ha risposto solo la Corea del Nord. Il ministro dello sport David Coltart è l’unico che azzarda la parola riconciliazione: «Dovremmo prendere questa visita come un’opportunità. È ovvio che non si può fare finta di niente, intere famiglie sono state spazzate via in quegli anni sanguinari e bisogna tenere conto del lutto di chi è rimasto. Parliamo con i nordcoreani, invitiamoli a capire la nostra storia, a parlare con i veterani. I ragazzi che verranno qui non c’entrano nulla con quello che è successo. Non ha senso aggredirli».
Il primo tentativo è andato a vuoto, il leader del partito più aggressivo, Zapu, agita l’ansia collettiva: «Rappresentano la loro nazione, quindi evocano quei morti. Qualcuno potrebbe colpirli con delle pietre». I giovani sono i più sconvolti: «Quasi ogni ragazzo sotto i diciotto anni ha un parente ...Read the whole post...
- Tags:
- Corea,
- Mondiali,
- polemiche,
- Sudafrica 2010,
- Zimbabwe
|
|